Ciao a tutti! Vi siete chieste, immagino, leggendo il titolo del messaggio, cos’è la labiopalatoschisi. Quante lo sanno di certo?
Anche se vi dico che si può dire labbro leporino la maggior parte lo ignora. Eppure la lps è una delle malformazioni congenite più frequenti: colpisce mediamente un bambino ogni 700 nati. Vi faccio questa premessa perchè voglio farvi capire come la scarsa informazione possa ingrandire l’ansia, il dolore e il senso d’impotenza che si prova quando non tutto va per il verso giusto.
La notte che è nato Diego, il mio cucciolo speciale, é stata la più bella e la più brutta della mia vita. Diego è l’ultimo di un terzetto di attaccanti e sfiancatori di genitori molto ben affiatata in questo loro compito…so che mi capite molto bene!!!
Dopo un parto naturale da manuale (evviva i fianchi larghi!) a carponi, il mio ometto è stato portato subito in un’altra stanza, senza mostrarlo nè a me nè a mio marito. Lo sapevo che non era quella la procedura giusta…con due parti alle spalle! Ho capito che c’era qualcosa che non andava, ma lo sentivo piangere e questo per me era sufficiente. Mio marito fu allontanato con una scusa…quello che avvenne nella stanza delle visite neonatali me lo ha raccontato lui e vi giuro che me lo sono fatto ripetere diverse volte perchè ancora adesso non riesco a credere che un medico possa essere così ignorante e insensibile. La pediatra di turno si voltò verso mio marito e gli disse: “Il bambino sta bene ma è nato con una malformazione.” Punto e basta. Paolo vide così per la prima volta il volto di suo figlio…Quando mi raggiunse nella camera in cui nel frattempo ero stata sistemata, bianco come un lenzuolo, mi spiegò che nostro figlio era nato sano ma con una malformazione…Cercò di prepararmi, anche se lui stesso non aveva avuto nessun tipo di informazione. Non sapeva nulla, neanche che fosse operabile! Fu l’ostetrica, prima di portarmi il piccolo, a parlarci della lps e degli interventi che chiudono la schisi. Lo sentivo piangere come un disperato, stufo di essere rivoltato come un calzino dai medici..ma quando fu nelle mie braccia si calmò all’istante…e anch’io trovai un attimo di completa felicità….un amore a prima vista!!! ..e così fu anche la notte più bella della mia vita…
Da quando è nato Diego mi sono spesso fermata a riflettere: e se fosse stata una patologia irreversibile, di quelle che non lasciano scampo o non permettono una vita “normale”? Come avrei reagito? Sorriderei ancora? Naturalmente non posso avere delle risposte certe ma, da questi pensieri posso dire di aver imparato che:
- l’informazione è necessaria, basilare: se sei informato i problemi si ridimensionano, la paura non ha più le fattezze di un mostro;
- noi mamme abbiamo una forza interiore incredibile, tale da farci superare le prove della vita, piccole o grandi che siano. O anche solo ci dà la possibilità di andar avanti nella vita, magari arrancando, ma continuando a camminare;
- nella vita nulla è scontato, l’imprevisto può essere alle porte. Questa è la vita.
- anche un evento che inizialmente può sembrare negativo, come la nascita di un bambino con problemi, ha dei risvolti positivi. Da quando è nato Diego ho conosciuto tante persone meravigliose, che mi hanno capito e confortato. Ho ridimensionato i piccoli intoppi della vita: mi arrabbio molto meno di prima (anche con i vigili che mi multano!). Ho conosciuto delle nuove amiche e confermato quelle vecchie (poche ma buone). Sapevo di avere una famiglia stupenda e ne ho avuta la prova.
Sì…indubbiamente ho imparato qualcosa…e chissà quante altre cose avrò la fortuna di imparare….
Sabrin