labiopalatoschisi
SCHISI ISOLATE
Le labiopalatoschisi (LPS) si presentano in genere come difetti isolati; in altri casi possono far parte di complessi quadri sindro-mici di origine genetica. Le LPS sono classificate in tre gruppi che – pur essendo entità distinte – sono strettamente affini dal puntodi vista embriologico, funzionale e genetico: la schisi del pala- to isolata (33%), la schisi del labbro (21%) e le labiopalatoschisi propriamente detta (46%). Ciascuna di esse può essere mono- laterale o bilaterale. Le forme di LPS con possono richiedere un iter correttivo e riabilitativo complesso e comportare numerosi aspetti disfunzionali; o presentarsi in forme di lieve entità (intac- cature del vermiglio con o senza deformità della narice, schisi palatine submucose, ugola bifida) e richiedono trattamenti te- rapeutici meno complessi e forme con più gravi difetti che inte- ressano il labbro superiore, il palato duro primitivo (preincisivo), il palato duro secondario (postincisivo) ed il palato molle (forma completa, monolaterale o bilaterale).
L’interessamento bilaterale e completo è caratteristico di alcune sindromi genetiche (sindrome di Roberts, sindrome EEC).
Statisticamente questo genere di anomalie interessa circa 1 bam- bino su 750-1000 nati, ma la frequenza può variare a seconda dei gruppi etnici e delle aree geografiche considerate. In Italia è di 1:830, mentre nel Nord Europa la malattia è più rara (1:2000). Per questo motivo le palatoschisi – associate o meno all’interessa- mento del labbro – nell’ordinamento italiano sono incluse nell’e- lenco delle Malattie rare, nel gruppo delle Anomalie congenite del cranio e/o delle ossa della faccia. Nella popolazione cauca- sica il rapporto maschio/femmina della LPS è 2:1, ma la palato- schisi isolata è più frequente nel sesso femminile. In passato si pensava che le schisi fossero dovute a un fallimento della salda- tura delle strutture interessate in epoca embrionale, oggi invece si ritiene che esse prendano origine dalla mancata migrazione del mesoderma all’interno delle strutture ectodermiche già uni- te. L’assenza di migrazione del mesoderma sarebbe secondaria a deficit della vascolarizzazione nel territorio della malformazione.Circa l’eziologia delle LPS si propende per una origine multifatto- riale, in quanto risulterebbero coinvolti fattori genetici e ambien- tali. In particolare, nelle LPS non sindromiche risulta evidente un coinvolgimento di alcune regioni cromosomiche.
Le LPS riconoscono una maggiore influenza dei fattori ereditari rispetto alla palatoschisi isolata. Inoltre, si può dire che più grave è il difetto maggiore è il rischio di ricorrenza familiare.
La diagnosi di LPS è possibile usualmente alla 20a settimana di gravidanza, mediante esame ecografico convenzionale: conmaggiore frequenza per la schisi labiale (sensibilità del 18%), e con minore facilità se si tratta della schisi isolata del palato (1-5%). L’utilizzo della ecografia tridimensionale è alquanto promettente, perché in grado di velocizzare l’esame e migliorarne la sensibilità diagnostica.
LE SINDROMI CORRELATE
Nella maggiornaza dei casi la labiopalatoschisi si presenta come forma isolata ma, purtroppo non sempre è così e appare quindi necessario essere preparati e pronti a questa eventualità, sopratutto se il centro a cui ci si è affidati non inserisce di prassi le analisi genetiche utili a fornire risposte celeri. Nel 40% dei casi infatti La labiopalatoschisi è associata a sindromi note (elencate qui di seguito) e nel 20% a sindromi polimalformative.
IPOACUSIA
Per gli stretti rapporti anatomici tra palato e orecchio, frequentemente si presenta un’ ipoacusia (diminuzione dell’udito) per difetto di scarico dell’orecchio medio con conseguenti problemi di vibrazione degli ossicini, staffa incudine e martello, responsabili della trasmissione dei suoni.
S. DI GOLDENHAIR
Spiegare la sindrome di Goldenhar in modo sempli- ce non è possibile quindi pare più sensato rimanda- re ad un sito specializzato (www.goldenhar.it). Sinteticamente, questa sindrome è caratterizzata da diverse malformazioni, tra cui, ci può essere anche una labiopalatoschisi.
Ci possono essere anomalie oculari, anomalie ai pa- diglioni auricolari, sviluppo ridotto della mandibola o della parte destra o sinistra della faccia, anomalie del cavo orale, anomalie dell’apparato respiratorio, anomalie cardiache, anomalie del sistema nervoso, anomalie cranio-facciali
S. PIERRE ROBIN
Prende il nome dal medico francese che ha notato per primo l’associazione di queste caratteristiche:
Palatoschisi: schisi a forma di U rovesciata
Micrognazia: insufficente sviluppo della mandibola (mento piccolo e arretrato) Glossoptosi: lingua che rimane indietro
Difficoltà respiratorie: dovute alla parziale ostruzione delle vie aeree superiori
S. DI CHARGE
Nella sindrome di Charge (o Associazione di Charge) non è certo la labiopalatoschisi la caratteristica principale (rientra infatti tra le cosiddette caratte- ristiche secondarie) ma a volte questa è associata alla sindro- me e quindi mi sembra giusto almeno accennarla.
La parola “CHARGE” è formata dalle iniziali delle caratteristiche più comuni di questa sindrome e per l’esattezza:
C = Coloboma (difetto della struttura oculare)
H = Cuore (heart) (difetti cardia- ci più o meno gravi)
A = Artresia delle Coane (cavità nasali strette o istruite)
R = Ritardo della crescita e/o dello sviluppo
G = Genitali anomali
E = Orecchie (ear) anomali (orecchio esterno o interno con delle anomalie). Tuttavia
è opportuno precisare che nella Charge non tutte queste caratteristiche sono presenti contemporaneamente nello stesso soggetto ne sono sem- pre gravi
incidenza
Cerchiamo di dare un’idea rispetto all’incidenza della LPS e delle sindromi correlate